Sergio Dalmasso storico del movimento operaio. QUADERNI CIPEC e Altri Scritti
  

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Regionali: sconfitta la destra, quali compiti per noi  Aprile 2005   Torna alle categorie

Sconfitta la destra, quali compiti per noi

Sconfitta la destra, quali compiti per noi ?

 

Il risultato del 3 e 4 aprile è chiaro:

  •  la destra governativa è stata sconfitta nettamente, travolta da un totale discredito per le sue scelte nazionali e locali.
  •  Il centro- sinistra amministra la quasi totalità delle regioni italiane

Questo non è frutto del caso, ma incarna una speranza di cambiamento e di trasformazione, di discontinuità verso le promesse berlusconiane cadute davanti alla realtà (disoccupazione, lavoro precario, aumento dei prezzi, sfascio della sanità e della scuola pubbliche, aggravarsi dei nodi ambientali).

Rifondazione aumenta nettamente il numero degli/delle elett*, assume responsabilità di maggioranza in quasi tutte le realtà, cresce in voti rispetto alle regionali precedenti, ma non “sfonda”, anzi cala rispetto alle europee dello scorso anno.

In regione con il nostro 6,4% eleggiamo sei consiglier* e siamo, nella maggioranza, il terzo gruppo.

Questa dimensione e questo ruolo ci danno ovviamente nuove e pesanti responsabilità, ancor più grandi se ricordiamo che a Mario Valpreda, nostro capolista indipendente, è stato affidato l’assessorato alla sanità, certo il più complesso e difficile.

Sulla nuova giunta e sul nostro gruppo riposano grandi speranze. Chi ci ha sostenuti non ci ha dato deleghe in bianco, ma chiede al nuovo esecutivo e ancor più a noi trasparenza, scelte chiare sull’occupazione (non solo la FIAT e la legge 30), sulla difesa e la riqualificazione di scuola e sanità pubbliche, sull’ambiente, sulle grandi questioni sociali, sull’immigrazione.

In Piemonte, come in Italia, il centro- sinistra deve dimostrare grande volontà di cambiamento, mentre spesso sembra prevalere la scelta di ripartire dalle politiche interrotte dalla vittoria della destra, quasi questa non fosse derivata da errori e manchevolezze (dal pacchetto Treu alle privatizzazioni, dalla Turco- Napolitano all’accettazione della guerra).

I primi due mesi della giunta regionale sono positivi, ma non mancano le contraddizioni; su alta velocità, rifiuti, buoni scuola, FIAT sono chiare le differenze tra le forze politiche di maggioranza.

Il nostro gruppo consiliare ha bisogno, da subito, di due apporti:

  •  quello del partito, a livello regionale, da cui dipendono le scelte e i comportamenti dei consiglieri. Occorre, da subito, evitare la contrapposizione istituzioni/partito, che sarebbe ancor più grave, dopo un congresso che ha visto, al nostro interno, opzioni diverse, soprattutto sul rapporto con il centro- sinistra.
  •  Quello di forze ed energie esterne. Il rapporto con i partiti a noi più vicini si deve accompagnare al contributo di strutture sindacali, associazioni, gruppi legati ai temi della pace, dell’ambiente, della cultura, dei diritti individuali e collettivi, alla difesa del territorio, al legame globale/locale.

Il rilancio del Laboratorio della sinistra e una mappatura di quanto “si muove” sul territorio (pace, ambiente, tematica di genere, lavoro, democrazia, diritti degli animali.) sono i primi compiti per il nostro gruppo consiliare.

A chi ci legge l’invito a non lasciarci sol*, ad annullare le distanze tra “palazzo” e società.

Al nostro partito, al nostro gruppo, a quelli e quelle che Un altro mondo è possibile, l’invito a camminare insieme nei prossimi mesi ed anni.

Sergio Dalmasso.